Come confessa l’esperienza dei nostri tecnici sul campo, sono i rischi che più si sottovalutano quelli a cui dobbiamo dedicare più attenzione, ad esempio il rischio da vibrazioni meccaniche.
Di cosa si tratta e carratteristiche
Le vibrazioni meccaniche sono movimenti oscillatori e ripetitivi dovuti all’utilizzo di un utensile o di un macchinario nell’attività lavorativa.
Le caratteristiche principali delle vibrazioni meccaniche sono due, la frequenza (misurata in Hz.) e l’ampiezza espressa come spostamento, velocità o accelerazione (misurata in m, m/s o m/s2).
Per misurare le vibrazioni utilizziamo l’accelerometro, uno strumento che tiene conto sia della frequenza che dell’intensità fornendo un valore medio per l’orario lavorativo (8 ore di solito).
Come si distinguono le vibrazioni meccaniche
Le vibrazioni meccaniche sono distinte in base alla parte del corpo del lavoratore che interessano.
- Vibrazioni meccaniche trasmesse al sistema mano-braccio.
- Vibrazioni meccaniche trasmesse al corpo intero.
Il primo caso si riscontra principalmente con l’utilizzo di utensili vibranti, mentre il secondo riguarda l’utilizzo di mezzi movimentazione.
Conseguenze di un’esposizione elevata alle vibrazioni meccaniche
L’esposizione alle vibrazioni meccaniche per il sistema mano-braccio può comportare:
- Lesioni osteo-articolari agli arti.
- Disturbi neurologici a circolatori digitali.
Mentre l’esposizione alle vibrazioni meccaniche per il corpo intero può comportare:
- Lombalgia.
- Traumi del rachide.
Il D.Lgs. 81/08 e le vibrazioni meccaniche
Il D.Lgs. 81/08 parla chiaro in merito alle vibrazioni e fornisce dei valori limite da non superare.
Per l’utilizzo di utensili che inficiano sul sistema mano braccio valore limite di esposizione giornaliera (8 ore) è di 5 m/s2 e per brevi periodi 20 m/s2, mentre il valore giornaliero medio sarebbe consigliabile attorno alle 2.5 m/s2.
Tutt’altra storia è per l’utilizzo di macchinari che inficiano sul corpo intero valore limite di esposizione giornaliera (8 ore) è di 1 m/s2 e per brevi periodi 1.5 m/s2, mentre il valore giornaliero medio sarebbe consigliabile attorno alle 0.5 m/s2.
Se si supera il valore limite, il datore di lavoro ha l’obbligo di attuare misure di sicurezza atte a ridurre il rischio delle vibrazioni.
Alcuni esempi
Esempio di tipologie di utensile vibrante che interessano il sistema mano-braccio:
- Trapani
- Avvitatori
- Motoseghe
- Decespugliatori
- Manubri di motociclette
- Levigatrici
- Ecc.
Esempio di tipologie di mezzi di movimentazione che interessano il corpo intero:
- Ruspe
- Trattori
- Carrelli elevatori
- Camion
- Muletti
- Elicotteri
- Gru
- Imbarcazioni
- Trasporti su rotaia
Come prevenire le problematiche derivanti dalle vibrazioni
Come al solito per prevenzione intendiamo l’eliminazione del rischio alla fonte o la riduzione al minimo di esso.
I nostri consigli in merito sono:
- Tentare di ridurre l’esposizione dove possibile, organizzando il lavoro in turni, magari con operatori diversi.
- Una regolare manutenzione delle macchine e delle attrezzature interessate.
- Ridurre al minimo indispensabile l’utilizzo di macchinari che aumentano i fattori di rischio.
- Utilizzare macchinari che soddisfino i requisiti di sicurezza.